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L'Età dell'informazione. Economia, società, cultura. La nascita della società in rete. Il potere delle identità. Volgere di millennio. Edizione aggiornata
Manuel Castells
Cartonato. Università Bocconi Editore 2004.
ISBN 9788883500589
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Descrizione della casa editrice
L'edizione definitiva dell'opera fondamentale di sociologia del nostro tempo.
"La nascita della società in rete".
La rivoluzione della tecnologia dell'informazione e della comunicazione e la trasformazione sociale che l'accompagna è secondo Castells una cesura epocale nel modo di sviluppo delle società umane. L'esperienza del tempo viene alterata, lo spazio riorientato e riorganizzato dalla logica dei flussi della società in rete, della società che comunica e consuma mediante la Rete, in base a processi che diffondono istantaneamente simboli e conoscenze, modificando in profondità le espressioni culturali e cambiando radicalmente le forme del potere politico e della mobilitazione sociale. Nella società in rete, delle imprese a rete, del lavoro in rete, del networking e dei networkers, il dominio delle nuove élite globali si esercita attraverso il controllo e la gestione delle catene di valore creato e accumulato intorno alle reti di informazione, finanza e produzione che connettono e disconnettono in tempo reale intere aree geografiche e categorie sociali, determinando esclusioni e disuguaglianze diffuse. Castells accompagna il lettore in un viaggio intellettuale di comparazione e scoperta delle forme economiche e spaziali del nuovo capitalismo informazionale e dei suoi flussi mediatici, finanziari e tecnologici.
"Il potere delle identità".
In questo volume Castells analizza la politica della società globale in rete nel XXI secolo: il terrore di Al-Qaeda e il nuovo unilateralismo americano; le mobilitazioni no global e la crisi mondiale del neoliberismo. Esamina radici e mutazioni dei movimenti identitari e nazionalisti nel mondo. Alla perdita di senso provocata dall'istantaneità dei flussi finanziari e mediatici, le comunità umane reagiscono riaffermando aspetti centrali della propria identità e rivendicando col conflitto spazi di agibilità politica e culturale nel mondo globalizzato: Seattle e l'11 settembre sono manifestazioni dirompenti del potere delle identità. Il movimento no global si batte per una piena democrazia globale, al pari dell'ambientalismo e del femminismo da cui trae ispirazione e alimento e che Castells ripercorre in due capitoli magistrali. Ma a questa spinta democratica si contrappone l'azione dei fondamentalismi religiosi, in guerra totale contro una civiltà cosmopolita di cui desiderano l'estinzione. Questo scenario globale sempre più caotico produce la crisi di legittimità della politica: lo stato-nazione non garantisce più né sicurezza né benessere, mentre il dibattito democratico tende a svuotarsi per essere assorbito dallo spazio dei media.
"Volgere di millennio".
Con "Volgere di millennio", si completa l'edizione italiana della trilogia "L'Età dell'informazione" di Manuel Castells. II volume è un'appassionata ricognizione delle formazioni storiche che occupano il globo all'inizio del XXI secolo. Si apre con la spiegazione strutturale della crisi tecnologica ed economica che segnò la fine dell'industrialismo stalinista e preparò l'implosione dello stato sovietico di fronte al risveglio delle nazionalità. L'autore si concentra quindi sulla polarizzazione dell'economia globale, che in vent'anni ha dato vita a un vero e proprio Quarto Mondo: non solo l'Africa Subsahariana, ma anche i ghetti urbani degli Stati Uniti e di altri paesi. Aumento della disuguaglianza e maggior libertà di manovra finanziaria stanno dietro la vertiginosa espansione dei traffici della criminalità globale: mafia siciliana e mafia russa, yakuza giapponese e triadi cinesi, narcotrafficanti colombiani e signori della guerra. Castells volge allora lo sguardo su Asia Orientale e Unione Europea. Dell'Asia ripercorre l'ascesa e il declino dell'intervento dello stato nel processo di sviluppo, alla luce della crisi finanziaria del 1997-98. La Cina Popolare ha attraversato indenne la crisi e pone una sfida senza precedenti all'Occidente, dopo un letargo millenario. Nel progetto di unificazione europea, Castells vede il sorgere di una nuova struttura politica capace di far fronte alle trasformazioni del capitalismo informazionale e alla crisi dello stato-nazione: lo stato a rete.
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