Descrizione della casa editrice
In tutta l'Indonesia - un arcipelago che conta più di 13000 isole e una popolazione di oltre 170 milioni di abitanti- Giava e Bali rappresentano un'eccezione dal punto di vista della storia teatrale, sia per la ricchezza dei generi di spettacolo tradizionale(teatro di ombre e di burattini,drammi danzanti con maschere, danze di possesso), sia per il moltiplicarsi delle forme di teatro moderno (commedia popolare, teatro di regia e di avanguardia, spettacoli esotici per turisti). Come è noto, le tradizioni teatrali di Giava e di Bali hanno esercitato e continuano a esercitare in Occidente un fascino notevole su numerosi artisti di teatro. Oggi ritroviamo in Peter Brook ed Eugenio Barba gli stessi motivi che avvicinarono Gordon Craig ed antonin Artaud ai teatri di queste due isole: l'impersonalità dell'attore, il rigore scientifico di una recitazione affidata non solo alla parola ma anche alla danza, al canto, al movimento; la necessità di un "teatro totale", simbolico e non psicologico. Di questa realtà teatrale, tradizione e non , Vito Di Bernardi mette a fuoco con efficacia i diversi momenti storici e i grandi processi di trasformazione, dai primi contatti con la cultura hindu-buddista indiana, all'introduzione dell'Islam, fino ai profondi cambiamenti provocati dalla fine del colonialismo e dalla nascita della moderna nazione indonesiana.
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Introduzione allo studio del teatro indonesiano: Giava e Bali
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