Descrizione della casa editrice
Un'ampia antologia commentata di interviste a Pirandello, riscattate dell'oblio di decenni, riesumate dall'ombra delle emeroteche. Un intrigante Pirandello "par lui-meme" diviso tra delirio di spiegazione, consapevolezza del filtro deformante che l'intervistatore impone alle parole e ai pensieri del suo interlocutore, mal celata sofferenza per un rito da cui sa di non potersi esimere, cui è obbligato a sottomettersi in quanto scrittore di successo in un'epoca mediatica. Il taccuino dei cronisti e dei critici che negli anni Venti e Trenta firmavano sulle terze pagine delle maggiori testate nazionali si rivela un osservatorio privilegiato per studiare la figura umana ed artistica del grande agrigentino, per visitare i cantieri aperti sulla sua scrivania, per valutare la sua controversa militanza, i suoi commenti 'a caldo' intorno a fatti di cronaca e di costume, ad eventi politici e culturali del primo Novecento. Non poche informazioni che si ricavano dai testi inseriti nell'antologia mantengono ancora oggi, anche per il cultore specialista di cose pirandelliane, il sapore di novità e di rivelazione inedita che esse avevano presso i loro primi destinatari, i lettori di quotidiani e riviste negli anni del fascismo. Il volume sonda altresì il rapporto difficile di Pirandello con il mondo dei giornalisti e della carta stampata, tra mania di persecuzione ed impareggiabile vendetta consumata impunemente attraverso il lavoro letterario, con un pò d'inchiostro ed una penna.
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Interviste a Pirandello. "Parole da dire, uomo, agli altri uomini"
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