Descrizione della casa editrice
Vissuto in Austria nella prima metà dell'Ottocento, Adalbert Stifter è ricordato soprattutto per aver portato nel suo paese l'eredità goethiana, dandole un tono più intimo, più sommesso, più morale. Scrittore molto apprezzato da Nietzsche, originale figura di intellettuale eclettico - pittore, giurista, astronomo, matematico -, ci ha lasciato ineguagliabili descrizioni della natura e testi nutriti di grande eleganza poetica e profonda saggezza. In questo romanzo di formazione del 1845 Stifter analizza uno dei temi ricorrenti della riflessione filosofica e culturale del XIX secolo: la contrapposizione tra la vita attiva e quella contemplativa. I due modelli di esistenza sono rappresentati da due personaggi, Ludmilla, madre adottiva del giovane Victor, e l'anziano zio. Se la prima, con la sua inesausta meraviglia di fronte alla bellezza e all'ordine del mondo, esemplifica una vita riuscita, il secondo, con la sua misantropia, la totale mancanza di fede, l'attaccamento sterile alle cose, è l'emblema di una vita sprecata. Sarà nel giovane Victor, il cui nome, non a caso, significa "il vincitore", che le due scelte di vita si fonderanno in un ideale fecondo di equilibrio e misura.
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Un uomo solo
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