Descrizione della casa editrice
Scrivere una vita di Emily Dickinson è, ancora oggi, un'impresa ai limiti dell'impossibile. I grandi studi biografici pubblicati negli Stati Uniti tra 1938 e 1974, e poi le indagini femministe e le trascrizioni narrative e teatrali, hanno stretto sempre più il cerchio intorno al segreto di Emily, senza però riuscire mai a sciogliere i nodi dell'intreccio tra vissuto e poesia. Perché scelse di non pubblicare e di isolarsi nella casa paterna di Amherst, Massachussets, nel cuore della provincia americana? Chi amò? La sua vita coincise totalmente con l'opera o, al contrario, fu recitata - in pubblico e in privato - quasi fosse, essa stessa, un testo mitico o epico?
Questa biografia nasce dalla convinzione che Emily Dickinson si sia inventata giorno per giorno: che le sue "maschere" - la scolara, la zingara, la regina, la donna in bianco, la monaca, la strega - siano travestimenti teatrali, suggeriti o imposti dall'esperienza. Narrare la sua storia significa allora esporla alla violenza dell'epoca, alle costrizioni del costume, alla sorpresa dell'evento che si compie. Significa ricreare il suo corpo vivo di genio-donna tra personaggi altrettanto vivi in un contesto - l'America vittoriana - che, fin dall'adolescenza, tende a emarginarla per stupore, per sospetto, per paura, costringendola a una clandestinità di ribelle.
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Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily Dickinson
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